Attività fisica ed incontinenza urinaria
Soffri d’incontinenza urinaria e pensi che l’unico modo di risolverla e sospendere lo sport? Prima di pensarlo fai un check-up del tuo pavimento pelvico.
Gli aumenti di pressione addominale, gli slanci, i salti e gli scatti continui ed intensi, possono essere la causa della comparsa di problematiche a carico del pavimento pelvico. Già nel 1993 Hay-Smith studiò l’impatto del piede al suolo in diverse attività sportive, evidenziando l’aumento del peso corporeo da 3-4 volte nella corsa, a 16 volte durante l’atterraggio nel salto in lungo.
E’ chiaro come tali impatti protratti nel tempo, richiedono un controllo ed una competenza perineale superiore alla media che, se sottovalutati, possano provocare disfunzioni perineali. Questo non vuole dire, come si è sempre pensato in passato, che è sufficiente potenziare il muscolo perineale, perché spesso nelle atlete ad alto livello non troviamo un perineo debole, ma una muscolatura ipertonica, rigida e affaticata con conseguente lassità del tessuto connettivo. (È per tal motivo che spesso le donne sportive che hanno partorito spontaneamente hanno meno problemi delle donne nullipare.)
Quindi potenziare oppure lavorare sul recupero dell’elasticità con semplici esercizi guidati associando la respirazione con il rilassamento del perineo possono essere di fondamentale importanza.
La zona pubica è il punto di incontro-scontro delle forze che arrivano dal basso verso l’alto, e delle pressione e i pesi che arrivano dall’alto. Quando, per diversi fattori, il corpo non è più in grado di lavorare in modo non adeguato per posture scorrete, per sollecitazioni eccessive ecco che s’irrigidisce e si contrae ed è in questo caso che il pavimento pelvico, insieme alla iperpressione addominale diventa vulnerabile, terreno fertile di disfunzione perineale con conseguenti ripercussioni viscerali.
Detto ciò, per eseguire l’attività fisica, qualora si presentino sintomi di incontinenza e/o di iniziale prolasso, è di fondamentale importanza, quando si eseguono esercizi fisici di particolare entità, di prestare attenzione e di allenare anche l’area muscolare del pavimento pelvico.
Spesso gli atleti trascurano questi esercizi perché non sono funzionali al gesto agonistico creando a lungo andare una disfunzione.
Il consulto iniziale può essere importante perché, come ho accennato sopra, non sempre gli sportivi hanno un perineo particolarmente debole, e perché non sempre è facile capire da sole quali sono questi muscoli, dove si trovano e come utilizzarli al meglio. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che circa il 30% delle donne che si sono esercitate lo hanno fatto in modo sbagliato contraendo i muscoli dei glutei e delle cosce.
Scoprirsi incontinenti non è qualcosa di cui vergognarsi, bensì qualcosa da affrontare parlando col proprio medico e lo specialista del settore.
Il superamento dell’imbarazzo, avere una corretta informazione sono gli elementi primari per risolvere il problema e quindi migliorare la qualità della propria sportiva. Vanno cancellati i pregiudizi e l’errata convinzione che non sia possibile prevenire e sconfiggere questo disturbo.